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Cenni Storici di Tromello
Tromello è un comune situato nella Lomellina centrale, sulla riva destra del Terdoppio. Anticamente era indicato come luogo di transito sul tracciato della via Romea, che da Pavia raggiungeva le Gallie. Oggi il Comune di Tromello non ha frazioni. Tromello è noto almeno dal XII secolo come Trumellum; nel 1250 è citato tra le terre soggette a Pavia. Nel secolo successivo divenne signoria dei Beccaria, cui rimase fino alla morte senza eredi di Agostino Beccaria (signore anche di Borgo San Siro) nel 1475. Allora il duca di Milano Galeazzo Maria Sforza infeudò Tromello al suo musico Cordier, e tre anni dopo (1478) a Carlo di Capo Silvo e successivamente a suo genero Leonardo de Comite. Nel 1535 il feudo fu concesso al conte Massimiliano Stampa, passando dopo la sua morte al fratello Ermes, ai cui discendenti (marchesi di Soncino) rimase fino all’abolizione del feudalesimo (1797). Nel 1818 fu aggregato a Tromello il soppresso comune di Roventino. Fino al 1927 inoltre fece parte del comune di Tromello anche Torrazza, frazione poi unita a Borgo San Siro.
L’origine del nome
Sul nome Tromello, dal latino Trumellum, si propende per l’ipotesi che esso derivi da una sorta di circonvallazione intorno al paese, formata anticamente da strade provenienti da Mortara, Pavia e Vigevano (Tres mellum – collare). La radice germanica “mell” (cinta), tuttavia, potrebbe anche indicare la sede di una triplice fortificazione, formata da tre ordini di mura risalenti all’epoca dei Conti Palatini e di cui non sono rimaste tracce.
Cenni storici
La storia di Tromello non è facilmente documentabile se non considerandola nell’ambito della storia della Lomellina. Ed è all’epoca dei Langosco, conti Palatini, che trapelano le prime notizie su Tromello: il borgo ospita una “Corte Regia”. Verso il XII secolo il dominio dei Langosco, sul pavese e sulla Lomellina, viene tenacemente conteso dai Beccaria. La guerra fra le due famiglie segue alterne vicende, fino a quando, nel 1335, Tromello viene infeudata ai Beccaria. Nel 1535 il feudo di Tromello passa ai conti Stampa, grandi di Spagna, per concessione dell’imperatore Carlo V.
I monumenti e le opere d’arte
Testimonianze tangibili del passato di Tromello si possono trovare nelle chiese, nei palazzi e nelle vecchie case del centro storico. Impalpabile è invece la presenza del castello, sulla quale si esprime con molta fantasia, ma indubbio fondamento di verità, la tradizione popolare. Con ogni probabilità la fortificazione si trovava in prossimità dell’attuale chiesa di San Martino, in posizione più elevata rispetto al resto del paese, ed era circondata da un fossato con ponte
levatoio. Il periodo di costruzione potrebbe ipotizzarsi intorno ai secoli XIV e XV. La demolizione della roccaforte è comunque posteriore alla seconda metà del XVII secolo, con la costruzione ed il successivo ampliamento della chiesa di San Martino sullo stesso luogo. Le tracce del castello, costituite dagli archi indicanti i ponti levatoi, vengono cancellate con la selciatura della strada, nel 1817.
La Chiesa parrocchiale è dedicata a San Martino vescovo. Dagli scritti di Padre Pianzola si apprende che la chiesa, costruita nel secolo XVII “entro il castello”, era di una sola navata, ed insufficente per la crescente popolazione. Si cita anche una data: 1666. Con la demolizione del castello, la chiesa viene ampliata a più riprese e nel 1835 assume l’attuale fisionomia a croce Greca con tre navate. L’affresco sulla facciata rappresenta San Martino in atto di donare la metà del suo mantello ad un povero. Gli altari all’interno della chiesa sono sette, fra i quali è interessante notare quello dedicato alla Madonna della Donzellina, il secondo a sinistra, certamente per l’antico affresco raffigurante la Madonna, ma anche per la leggenda che da sempre si tramanda sulla storia del dipinto. Pare infatti che esso si trovasse su un muro del cascinale detto “Donzellina”, di proprietà dei conti Stampa, ai confini tra il territorio di Tromello e di Remondò. Con la demolizione della cascina, nel 1686, viene tagliata la parte di muro riportante l’affresco. Essendo il dipinto molto venerato dalle genti del posto, sorge la disputa fra Tromello e Remondò per avere in custodia il prezioso tesoro. Si stabilisce di lasciare la decisione al fato e, caricato l’affresco su un carro trainato da due giovenche, si lascia che il destino segua il suo corso. Così, il 20 ottobre 1686, per la gioia dei tromellesi, il carro si ferma davanti alla chiesa di San Martino.
Un angolo caratteristico di Tromello è il “Torrione”; costruito intorno al seicento, dagli spagnoli, come punto di osservazione fortificato, viene innalzato di alcuni metri verso la metà dell’ottocento per consentirvi l’installazione dell’orologio. Il Torrione in origine doveva essere la torre d’angolo del “fortissimo” castello, del quale non v’è più traccia. Il castelli di cui la torre era parte integrante, dovrebbe risalire al XIII-XIV secolo, nessun documento ne attesta l’epoca certa. La torre è sempre stata di proprietà della comunità di Tromello, la quale, nel 1828, decise di alzarla di sei metri, per potervi istallare un orologio. Il tetto di cui era munita la torre, dovette lasciare il posto al caratteristico balaustrato con colonne di pietra, voluto dai tromellesi che, da allora lo ritennero il simbolo del Paese.
Nella vecchia via Melindrana, ribattezzata oggi via Trento, si trova la Chiesa di San Rocco. La costruzione risale alla prima metà del seicento, per voto della popolazione minacciata dalla peste. E’ in stile barocco a croce latina e risente molto dei rifacimenti susseguitisi in epoche diverse. All’interno si possono notare l’affresco dedicato a San Rocco e l’altare maggiore in marmo, rilevato dalla chiesa di San Martino di Pavia ed installato nel 1722.
Il Palazzo Stampa (ora sede Municipale) venne eretto nella seconda metà del XV secolo, dal Feudatario di Tromello, il Conte Don Massimiliano Stampa (grande di Spagna) che ne ottenne l’investitura da Carlo V, il 15 aprile 1535.
In origine era una casa forte, utile alla difesa del contado tromellese, ed all’adiacente castello. Nel cortile interno si trovavano le scuderie e su un lato della costruzione, era impiantato un grande giardino, completamente cintato da mura. Verso la fine del XVIII secolo, passò ai Marchesi Castiglioni, che se ne liberarono nel secolo successivo. Il Palazzo, subì diverse trasformazioni, perse la funzione originale divenne un’ottima dimora signorile. A fine 1800 la contessa Marietta Gamberana proprietaria del Palazzo lo cedette al Comune che lo destinò a sede Municipale.
Il grande Palazzo Brielli di loro proprietà, si può far risalire al XVII secolo, anche se taluni credono che sia del secolo precedente. I Brielli, per diversi secoli, rappresentarono la “Legge” in quale di Tromello, essendo notai e avvocati per generazioni; molti di loro ricoprirono la carica di Segretario Comunale.Durante le guerre risorgimentali, molti alti ufficiali, sia austriaci che piemontesi, presero alloggio in quel comodo palazzo, corredato di ottime scuderie,
Gli eventi e le manifestazioni
Un’antica tradizione, sempre molto seguita, è la Processione del “Crocione”, una rappresentazione della Via Crucis che si svolge, ormai da secoli, il Giovedì Santo. Il Cristo è impersonato da un fedele incappucciato e sconosciuto a tutti che, offrendosi di portare la croce, intende così espiare le sue colpe. Sono inoltre da segnalare la Sagra di San Rocco, che si tiene il 16 agosto, con una grande serata con pizza, e la Sagra di San Martino, la seconda domenica di novembre, in cui si svolge una sfilata storica di abiti e vecchi mestieri.
Tutti gli eventi sono disponibili sul nostro sito internet www.prolocotromello.it